Ciao, noi siamo Donata Columbro e Elena Canovi e questa è la newsletter del Data Book Club. Siamo felici di averti con noi in questo viaggio attraverso il mondo dei dati e della lettura. In questo numero, ti raccontiamo com’è andato il quinto incontro della nuova stagione, che si è svolto giovedì 19 giugno su Zoom. Per questo incontro ringraziamo
per il supporto tecnico.Qual era il libro
In questo incontro abbiamo parlato di “L’errore. Storia anomala della normalità”, di Fabrizio Acanfora (LUISS, 2024).
Il riassuntone dell’incontro
La lettura ha suscitato opinioni articolate e, in parte, contrastanti. Nonostante alcune difficoltà condivise, la conversazione è stata ricca e stimolante, segno che il testo ci ha lasciato qualcosa su cui riflettere.
Molti di noi hanno trovato la lettura impegnativa: il libro attraversa ambiti molto diversi – dalla filosofia alla sociologia, dalla statistica alla storia – e non sempre è stato semplice seguirne il filo. D'altra parte, tracciare la storia del concetto di normalità attraverso tanti secoli e campi del sapere, peraltro in un numero di pagine abbastanza limitato, è un'operazione molto complessa, che inevitabilmente richiede di fare scelte, delle quali chi legge, specialmente se non ha una preparazione specifica su queste materie, non può che fidarsi.
In alcuni casi abbiamo avuto la sensazione di una certa frammentarietà, che forse potrebbe essere almeno in parte voluta, dato che:
"Questo libro non è un saggio accademico, e nemmeno un testo puramente divulgativo, quanto piuttosto un'indagine personale e una raccolta di riflessioni sul ruolo della normalità come strumento finalizzato a un'esclusione sistematica con lo scopo di etichettare, indebolire e successivamente mercificare le caratteristiche di quelle persone che non rientrano nell'ideale di una norma artificiale. È un invito a considerare il ruolo della normalizzazione come metodo di controllo ed esercizio di un potere, che si sviluppa insieme al capitalismo industriale e che si regge su ideali di competizione e produttività che escludono chiunque, a prescindere dal motivo, non vi si conformi. È un appello a superare questo sistema iper competitivo che basa il successo di alcuni sull'esclusione di tante e tanti, a favore dell'unica alternativa possibile: la cooperazione."
E a proposito dell'opposizione tra competizione e cooperazione, ci siamo chiest3 se sia davvero una dicotomia o se esistano vie di mezzo (non abbiamo trovato una risposta che abbia convinto tutt3). Abbiamo anche rispolverato l'altro libro che Acanfora ha pubblicato con LUISS, cioè "Di pari passo. Il lavoro oltre l’idea di inclusione", che approfondisce il modo in cui il mondo del lavoro si relaziona con persone appartenenti a minoranze, in particolare disabili e neurodivergenti.
Uno dei commenti emersi è stato che forse la scelta di questo libro per il Data Book Club è un po' peculiare, quasi borderline, dato che "L'errore" non si occupa esplicitamente di dati o in generale di tecnologia. E allora perché l'abbiamo scelto? Perché, nel dimostrare che il concetto di normalità è una costruzione situata storicamente e geograficamente, questo libro aiuta a capire che la statistica, cioè il modo in cui si estrae senso dai dati, non è un'operazione neutra. Se immaginiamo per esempio di misurare una quantità (ad esempio potrebbe essere l'altezza di un tipo di albero o il tempo necessario per eseguire uno specifico compito in un contesto lavorativo, o il quoziente intellettivo), possiamo certamente calcolare la media, la moda, la mediana, la deviazione standard etc, ma sia il modo in cui scegliamo il campione, sia il modo in cui interpretiamo ed eventualmente attribuiamo valore a ciò che sta lontano dalla media -ciò che diverge-, non dipende dalla matematica, ma dalla storia che vogliamo raccontare, dai nostri valori e dai nostri obiettivi. Ma pure se ci concentriamo su un concetto apparentemente facile, quello di media, scopriamo che è un’astrazione che non necessariamente descrive la realtà, tanto da incappare in situazioni paradossali: Acanfora cita infatti le statue di Norma e Normman (di Abram Belskie e Robert Latou Dickinson, 1943), cioè la donna media e l’uomo medio, costruite a partire dai valori medi di molte caratteristiche fisiche. Saranno pure belle statue, peccato che, come racconta Acanfora, l'uomo medio e la donna media non esistano.
Sempre sul tema della normalità, una persona ha notato come, nel mondo dell'informazione mainstream, ci sia molta enfasi sulla media e in generale sul comportamento della maggioranza, ma che si facciano pochi esempi su ciò che è anomalo, raro, lontano dal resto. L'unico che le è venuto in mente riguarda lo storytelling sulle disuguaglianze di reddito, che talvolta usa espressioni come "Le [pochissime] (x%) persone più ricche guadagnano come la quasi totalità (y%) [con y molto più grande di x)] di quelle più povere.". Ed è vero: anche a livello di immaginario, abbiamo meno familiarità con i casi rari e facciamo forse più fatica a capire cosa implica, ad esempio, che una malattia ha una prevalenza dello 0.05%. È tanto o poco?
Una chiave di lettura illuminante è emersa dalla domanda: dato che tocca molte discipline diverse, qual è il pubblico pensato per questo libro? Una persona ha ipotizzato che "L'errore" sia stato in un certo senso "lanciato nell'etere" e che "tu prendi uno spunto, una persona un altro, magari cominciamo a parlarci, [a chiederci] che significa normalità" e che forse Fabrizio Acanfora abbia lanciato un sacco di semini, volutamente tutti di piante diverse, alcune poco o per niente conosciute a chi li raccoglie, così che ogni persona possa coltivarne anche uno solo, quello che conosce meglio, riuscendo in quel modo a contribuire alla costruzione di una contronarrazione.

Per concludere - Fabrizio ci perdonerà il puntiglio - abbiamo ragionato sulla copertina, chiedendonci quale sia il pattern della disposizione cromatica dei rettangoli. Chi scrive non l'ha trovato, e ci sta ancora pensando su.
Per approfondire
Il libro “Sono normale? Due secoli di ricerca ossessiva della «norma»", di Sarah Chaney, Bollati Boringhieri (2023)
Il già citato “Di pari passo. Il lavoro oltre l’idea di inclusione“, di Fabrizio Acanfora, LUISS (2022)
Emanuela Masia ha dedicato a “L’errore“ una serie di 4 live (su Patreon)
Il prossimo libro e il prossimo incontro
Il libro che proponiamo per il prossimo incontro è
“Tecnologia della rivoluzione. Progresso e battaglie sociali dal microonde all’intelligenza artificiale“, di Diletta Huyskes (Il Saggiatore, 2024)

Prepara l’anti-zanzare e qualcosa di fresco da bere: ti diamo appuntamento a lunedì 28 luglio alle 21:30 su Zoom. Il link arriverà la sera stessa su Telegram pochi minuti prima dell’inizio dell’incontro.
E ricorda: l’unica regola del Data Book Club è che è aperto a chiunque, anche a chi non ha letto il libro!
Seguici
Per partecipare al Data Book Club, iscriviti al nostro canale Telegram. Puoi seguirci anche su Instagram dove ci trovi come @databookclub.